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Come si proteggono i materiali nell’industria automobilistica: dalla carrozzeria ai dettagli

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di Redazione

21/07/2025

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La protezione dei materiali destinati a un’automobile comincia molto prima che la vettura tocchi l’asfalto. Infatti, la scocca metallica, le plastiche interne, le guarnizioni in gomma e le finiture decorative devono resistere per anni a pioggia, raggi del sole, graffi e sbalzi termici. Ogni giorno, in catene di montaggio sempre più automatizzate, ricercatori e tecnici applicano trattamenti che trasformano la superficie di ogni componente in una vera e propria barriera contro corrosione e usura. Senza soluzioni di questo tipo, la durata di servizio di un veicolo si accorcerebbe notevolmente, con conseguenze economiche e ambientali difficili da sostenere.

La protezione di base: il ruolo degli impianti galvanici

Tramite l’azione degli impianti galvanici, materiali come quelli della carrozzeria incontrano, per la prima volta, uno scudo metallico che riesce a prolungarne la vita operativa. Dopo una pulizia accurata, la scocca viene immersa in vasche contenenti oligoelementi adatti a formare un sottile strato di zinco: la zincatura a caldo o a freddo, indispensabile per contrastare l’ossidazione. Il processo va oltre la semplice deposizione. Vengono regolati con precisione micrometrica parametri come densità di corrente, temperatura e tempo di permanenza, in modo da ottenere uniformità e adesione elevate. Il risultato consiste in uno strato omogeneo, capace di sigillarsi automaticamente in presenza di piccoli graffi, bloccando la propagazione della ruggine.

Verniciatura a immersione: il bagno protettivo invisibile

Conclusa la fase galvanica, la scocca attraversa la linea di verniciatura per cataforesi. Il principio impiega un meccanismo ben preciso: la carrozzeria, collegata al polo negativo, attira particelle di vernice caricate positivamente disperse in acqua. Il film che si forma, sottilissimo e continuo, sigilla ogni piccola porosità lasciata dallo zinco. Una successiva cottura polimerizza il rivestimento, rendendolo elastico quanto basta per assorbire piccole deformazioni senza screpolarsi. Grazie alla completa immersione, persino i canali interni risultano protetti e questo riduce di molto il rischio di corrosione nei punti nascosti.

La base colorata e trasparente

Dopo il controllo qualità, il telaio riceve un primer riempitivo progettato per livellare micro-onde e piccole imperfezioni. Segue la base colorata, elemento essenziale per l’identità visiva del marchio; pigmenti organici e inorganici sono sospesi in resine acriliche a essiccazione rapida, così da raggiungere un’adesione impeccabile con uno spessore ridotto. Infine, un trasparente poliuretanico ad alta solidità avvolge l’intero insieme, conferendo lucentezza e resistenza ai raggi UV. La sequenza, lineare solo in apparenza, sfrutta chimiche differenti per assicurare compatibilità, flessibilità e resistenza delle superfici, per fare in modo che la carrozzeria rimanga brillante per anni.

Polimeri ingegnerizzati per componenti esterni e interni

Gli specchi retrovisori, i paraurti, ma anche i pannelli delle porte utilizzano polimeri che devono unire leggerezza e rigidità. Per preservarli si ricorre a vernici a bassa temperatura con additivi flessibilizzanti oppure a film applicati a caldo. Nel caso delle superfici a contatto con le mani, come i pulsanti o il volante, si prediligono rivestimenti soft-touch in poliuretano reticolato. Nella camera di collaudo, questi strati sopportano cicli di calore e umidità, colpi di pietrisco simulati e abrasione ripetuta, finché perdono meno dello 0,5% di brillantezza iniziale. Per quanto riguarda i dettagli decorativi, come le cornici delle bocchette, i loghi, i listelli cromati, l’industria automobilistica impiega sempre di più sistemi di deposizioni fisiche da vapore.

Sigillanti, cere e protezioni temporanee in linea di assemblaggio

Prima che la carrozzeria arrivi alla logistica su gomma o rotaia, l’azione dei robot consente di distribuire cere e sigillanti a base PVC nei punti di saldatura. Le cere, formulate con resine idrogenate e inibitori di corrosione, penetrano nel materiale, lasciando una pellicola autolivellante che respinge l’acqua. I sigillanti colmano giunti e flange, compensando le tolleranze dimensionali tipiche della produzione ad alta velocità. Infine, durante il trasporto, vengono utilizzate pellicole protettive adesive per salvaguardare il film verniciante da scheggiature e contaminanti, pellicole che poi vengono rimosse in concessionaria senza lasciare residui.
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